BIBLIOTECA E BOOKCROSSING A RIVA CANNOBBIA

La questione dei libri nel romanzo La cena dei coscritti

Michele Marziani
2 min readAug 13, 2021

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La biblioteca l’hanno chiusa quando sono riusciti a mandare in pensione Gino.

Tutto il paese ha provato a opporsi, anche se siamo sempre di meno e sempre più anziani.

Ma il sindaco ha allargato le braccia: non c’erano soldi, neppure volendo.

Il palazzo che ospitava la biblioteca doveva andare alla Pro Loco che almeno, organizzando le sagre, avrebbe portato un po’ di turisti a Riva Cannobbia. Coi libri, di turisti non ne arrivano proprio.

In più in un paese senza più giovani, senza più bambini, senza più studenti a cosa sarebbe servita una biblioteca?

Gino, e con lui tutti noi, sosteneva che anche gli anziani leggessero, ma la biblioteca è stata chiusa lo stesso.

Adesso hanno preso un pezzo del vecchio lavatoio, l’hanno trasformato in una stanza utilizzando quattro assi e una vetrata e l’hanno chiamato “Bookcrossing” che vuol dire che puoi scambiare i libri. Tu metti lì quelli che hai letto e vuoi fare leggere agli altri e prendi quelli che hai voglia di sfogliare. Non è obbligatorio che li riporti.

Sì, con Gino in biblioteca che parlava con te dei libri e ti dava consigli su cosa leggere era tutta un’altra cosa, però si può dire che, piuttosto che niente, funziona anche così.

«Ma sei sicuro che non vanno riportati?» domanda Joško.

«Certo, è il regolamento voluto dal sindaco».

«E se finiscono?».

«Come fanno a finire in un paese di zotici?».

«Metti che finiscano…».

«Ne dovranno acquistare altri…».

È nato così, quasi per gioco, il sistema per finanziare il movimento antidiga e farlo a spese del Comune.

Ogni giorno uno di noi va al Bookcrossing e prende un paio di libri. Poi li porta all’Ernesto, in posta. Lui li fotografa e li mette su eBay: se li vendiamo l’Ernesto li spedisce, si tiene una percentuale, e versa i soldi sulla nostra PostePay. Se nessuno li vuole li riportiamo al Bookcrossing.

Ogni tanto Gino, da vecchio bibliotecario, va in Comune a dire che mancano i libri.

Il sindaco e la Milena, la segretaria tuttofare, gongolano perché dicono che il paese produce cultura (l’ho detto io che il sindaco è più pirla di suo padre, l’ex farmacista. E aggiungo che secondo me con la Milena, per quanto racchia, ci va pure a letto).

Poi stanziano dei soldi per l’acquisto di altri libri e chiedono a Gino di fargli per piacere un elenco. Così lui mette dentro alla lista tutto quello che a noi ci andrebbe di leggere più qualche titolo che, sicuramente, appena arriva, si vende subito.

Tratto dal romanzo La cena dei coscritti (Bottega Errante Edizioni).

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Michele Marziani

Leggo. Scrivo. Viaggio. Narratore, autore di romanzi. Editor. Conduttore di laboratori di narrativa. www.michelemarziani.org