NIENTE CAMBIERÀ DAVVERO

Diciamoci due cose, guardandoci negli occhi: dopo il virus non ci sarà un mondo nuovo e la vita, che ci piaccia o no, non è per sempre

Michele Marziani
2 min readApr 3, 2020

Assisto sempre più contrariato, scocciato, infastidito, persino stupito, alla retorica del mondo nuovo dopo il virus. La verità è che ci dimenticheremo tutto e lasceremo il compito di raccontare questo periodo agli storici, meglio se tra qualche decennio. Chi avrà perso il lavoro probabilmente sarà più povero e non ne troverà uno nuovo. Gli altri faranno finta di nulla e troveranno qualche motivo per lamentarsi, perché ad essere “privilegiati” un po’ ci si vergogna. Al primo aumento delle tasse ci arrabbieremo e scorderemo le promesse di non smantellare la sanità. Quelli che votano continueranno a votare chi grida di più, chi promette il paese dei balocchi più luccicante. E ci sarà qualcuno che sulle disgrazie di questi giorni avrà costruito, come sempre accade, nuove e magari immense fortune e si guarderà bene dal condividerle con gli altri.

Chi potrà tornerà quello di prima. Gli altri non avranno avuto fortuna. Gli sfortunati finiranno dall’altra parte: quella che non conta nulla che, al massimo, può aspettarsi un po’ di carità travestita da welfare o da solidarietà.

Saremo ancora ipocriti e ignoranti, esattamente quelli di oggi. Continueremo a costruire sistemi basati su burocrazie incomprensibili e contraddittorie. A maltrattare gli animali per mangiarli a basso costo. A far valere la ragione del più forte. A giustificare le guerre, con la ragion pratica o con grandi ideali farlocchi. A non smettere neanche per un giorno di consumare l’inutile. A procrastinare all’anno del mai gli interventi sull’ambiente… Eccetera, eccetera, eccetera.

Se su questa terra saremo numericamente un po’ meno, beh, quello sarà l’unico vero merito del virus.

Ecco, smettiamo per piacere di raccontarci frottole. Tiriamoci piuttosto su le maniche per affrontare il presente.

Se vogliamo credere davvero in un mondo nuovo facciamolo subito nell’unico modo possibile: partiamo dai bambini. Cominciamo a far crescere donne e uomini nuovi, raccontando ai nostri figli il valore della vita vissuta (non del non morire ad ogni costo che tanto, diciamocelo una volta per tutte anche se non ci piace: prima o poi accade); insegnando l’importanza vera del sapere e della cultura che sono le uniche cose utili per essere migliori. Diciamogli che è fondamentale pensare con la propria testa, uscire nel mondo, magari con attenzione, magari sbagliando, ma con le proprie gambe.

Anche quando è vietato? Sì, anche quando è vietato. Una persona cosciente non mette a rischio la propria vita né quella degli altri. Al massimo va in giro da sola.

Ecco, insegniamo che una società giusta non è un gregge, non è una moltitudine, non è una metropoli, ma una somma di donne e di uomini capaci di stare da soli e per questo felici, quando si può, di stare con gli altri.

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Michele Marziani

Leggo. Scrivo. Viaggio. Narratore, autore di romanzi. Editor. Conduttore di laboratori di narrativa. www.michelemarziani.org