OFFICINA MARZIANI

La piccola scuola di scrittura nata a casa di Michele Marziani

Michele Marziani
Officina Marziani

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Il logo/non logo realizzato da Michele Isman

E una mattina ti ritrovi per le mani un marchio…

All’inizio era aspirazione, sogno, amore per Cesare Pavese, desiderio di altri tempi, di nuove possibilità. Insomma, l’ispirazione non mi è venuta dalla Officine Meccaniche di Milano ma da Officina Einaudi, le lettere editoriali di Pavese raccolte in volume. Così, quando ho dovuto trovare un titolo al primo laboratorio di scrittura che ho deciso di organizzare in casa nel 2014 lo chiamai pomposamente Officina Marziani — Otto incontri per un romanzo. Funzionò, non solo il laboratorio ma anche il nome. Mi ci affezionai. E piacque. Tanto che quando nello stesso anno venni chiamato da quel meraviglioso visionario di Antonio Tombolini a dare vita a una collana di narrativa per la sua neonata casa editrice — Antonio Tombolini Editore — mi diede carta bianca su tutto, anche sulla possibilità di pubblicare autori decisamente poco commerciali, ma mi domandò con forza una cosa sola, che la collana si chiamasse Officina Marziani. E così è stato: abbiamo pubblicato autori di grande talento narrativo, capacità immaginifica e storie da raccontare nel più totale disinteresse del mondo editoriale italiano. Eravamo digitali, pensavamo a un futuro che pare desse fastidio anche solo pensarlo. Non era un futuro senza libri, senza il profumo della carta, come qualcuno faceva finta di intendere, ma un domani dove i libri acquistavano il valore di oggetti unici, non di carta da macero dopo pochi mesi… In ogni caso tutti, critici, operatori culturali, altri editori, persino gli store on line che dovevano essere in teoria i più interessati alla nostra operazione, fecero finta di essere distratti e continuarono a limarsi le unghie. Però noi abbiamo pubblicato ugualmente dei bei libri che portavano quel nome: Officina Marziani. Tra tutti il mio vanto rimarrà sempre quello di aver dato voce a Angelo Ricci, uno scrittore di un provincialismo viscerale, la voce di una pianura che gli stava morendo sotto i piedi, che è scivolata nel nulla come la memoria del suo cantore.

Antonio Tombolini Editore ha fatto la fine che spesso fa chi guarda troppo lontano, si è scontrato con un mondo che ha l’abitudine di guardare giusto verso la punta del naso. Credo che Antonio Tombolini — che oggi, tra tante cose produce un buonissimo caffè, direi perfetto per chi scrive libri — vada ringraziato per aver immaginato un mondo editoriale migliore.

Officina Marziani, ovvero il nome della collana, è tornato a casa, l’ho messo in cantina assieme alle cose che prima o poi vengono utili. Così quando ho pensato che questo fare corsi, parlare di scrittura, lavorare con chi scrive libri, poteva trasformarsi nell’idea di una piccola scuola, di un laboratorio di periferia, anzi di montagna, ho rispolverato quel nome, tanto per non perdere l’abitudine alle scommesse. Ecco perché un nome così importante per una piccola falegnameria delle parole. Benvenuti quindi in Officina.

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Michele Marziani
Officina Marziani

Leggo. Scrivo. Viaggio. Narratore, autore di romanzi. Editor. Conduttore di laboratori di narrativa. www.michelemarziani.org